L’Anno della Rosa: un futuro incerto e Il peso del futuro. Quale Mirmicida non ha mai scrutato l’orizzonte della propria esistenza, interrogandosi su ciò che il destino riserva? È questa stessa trepidante curiosità che spinge Nariman, ormai donna, ad affrontare un nuovo capitolo della sua vita.
Un tempo di sfide e fortuna:
Ogni fase della vita porta con sé sfide e peculiarità. Per Nariman è giunto “l’Anno della Rosa”, un periodo propizio in cui si dice che il codice di ogni Mirmicida si attivi, garantendo fortuna e prosperità.
Un bivio incerto:
Davanti a un bivio cruciale, Nariman ripone la sua fiducia nel periodo favorevole. Ma un’inquietante scoperta la sconvolge: al posto del codice ancestrale sul suo dorso, si staglia la stessa spirale che in passato le ha portato solo tormenti.
Un dilemma angosciante:
Come interpretare questo segno ambiguo? La spirale rappresenta un monito o una possibilità di riscatto? Assalita dai dubbi, Nariman si imbarca in un’avventura incerta, con la speranza di svelare il mistero del suo destino e forgiare il proprio futuro.
Domande senza risposta:
Quali sfide attendono Nariman nell’Anno della Rosa? La spirale le sarà amica o nemica? Riuscirà a trovare la sua strada e a conquistare la felicità? Solo il tempo saprà dare risposta a queste domande, mentre Nariman si avventura verso un futuro pieno di incognite.
Un invito alla scoperta:
L’Anno della Rosa è un racconto che ci invita a riflettere sul peso del destino e sul potere della scelta. Un viaggio introspettivo che ci accompagna a esplorare le sfide della crescita e la ricerca di sé stessi. La storia di Nariman ci ricorda che il futuro è nelle nostre mani, e che ogni ostacolo può essere superato con coraggio e determinazione.
Intervista a Ilaria Baldanzi autrice di Kristallia
Buongiorno, Ilaria. Grazie per aver accettato di essere intervistata. Questa volta ci piacerebbe approfondire alcuni argomenti riguardanti il suo secondo lavoro.
Come hai trovato l’equilibrio tra elementi fantastici e sfide quotidiane nel tuo romanzo “Kristallia“?
Ogni elemento fantastico che ho inserito in realtà rappresenta una sfida quotidiana, un desiderio o comunque una parte dell’animo umano.
Qual è stata l’ispirazione dietro il concetto dell'”Anno della Rosa” e come questo elemento influisce sul percorso di Nariman?
L’ispirazione per l’Anno della Rosa è stato il compimento dei miei trent’anni che, per la società di oggi, rappresenta un po’ lo spartiacque tra la giovinezza e la maturità ed è l’anno in cui molti si sposano, oppure trovano il lavoro della vita, o comunque hanno già ben in testa come voler vivere, è un anno in cui la vita ci richiede delle scelte, ma non tutti sono pronti a farle. Nariman rappresenta quella fetta di società che ancora non ha deciso cosa vuole. Qui puoi trovare anche un articolo relativo al suo primo libro.
Nariman affronta scelte difficili nel corso della trama. Come hai sviluppato il suo personaggio per far fronte a queste sfide?
Caratterialmente Nariman mi somiglia perché riflette molto, anche troppo, ma allo stesso tempo è coraggiosa e aperta al mondo. Non ho quindi trovato difficoltà per il suo personaggio.
- Ho scritto anche un interessante articolo su La prima stagione di Alice Napoli
La spirale al posto del codice è un elemento centrale nella storia. Cosa simboleggia questa spirale e come ha influenzato le esperienze passate di Nariman?
La spirale rappresenta la sensazione di sentirsi diversi rispetto ad un contesto sociale dove gli altri invece ci sembrano ben incasellati. Una sensazione che quasi tutti nel corso della vita abbiamo sperimentato per esempio a scuola quando iniziano a crearsi gruppi, oppure a lavoro. E’ quella sensazione di non sentirsi mai veramente parte di un contesto. Ma alla fine rappresenta anche un invito a credere nelle nostre particolarità e farne il nostro punto di forza.
La tua scrittura è stata descritta come fluida e coinvolgente. Qual è il tuo approccio nel trasportare il lettore attraverso le emozioni di Nariman?
Io credo che la scrittura non possa essere insegnata. Ogni scrittore nasce con un proprio stile che può migliorare nel tempo ma mai cambiare completamente perché rappresenta il proprio modo di sentire, ragionare ed esporre, quindi la propria essenza.
- Voglio segnalarti anche un altro interessante romanzo dark fantasy L’ordine dei Rinascenti: Fratello e sorella di Giovanni Franco
I personaggi in “Kristallia” sono ben sviluppati. Qual è stato il processo di creazione di personaggi che aggiungono profondità alla trama?
Intanto grazie per questa osservazione 🙂 , forse i personaggi sono ben sviluppati non perché io abbia imparato come si fa da qualche parte ma perché ho molta sensibilità nel leggere le persone e le situazioni che vivo. Secondo me per scrivere bisogna prima saper leggere il mondo.
Nariman emerge come una protagonista forte. Come hai affrontato la sua lotta interiore e la sua determinazione a fronteggiare le avversità?
Perché Nariman mi assomiglia e dunque è stato semplice leggermi dentro. Io sono molto energica nei confronti della vita.
“Kristallia” esplora temi universali come la crescita personale, la scelta e il destino. Qual è il messaggio chiave che desideri che i lettori traggano da queste riflessioni?
Che il nostro carattere rappresenta le nostre scelte e dunque il nostro destino, come dice Eraclito. I codici dei Mirmicidi rappresentano il loro ruolo sociale e dunque ognuno nasce con una caratteristica che ne determina poi il proprio destino. Nariman non lo sa ma essendo curiosa ed energica sceglie di circondarsi di amici che possano aiutarla e di viaggiare per scoprirlo. Così anche lei diventa il suo destino.
Il mondo unico creato in “Kristallia” cattura l’immaginazione del lettore. Come hai sviluppato questo mondo fantastico e i suoi simbolismi?
Grazie mille. Forse inconsciamente ho elaborato ricordi di studi classici che mi sono rimasti dentro. Per me il liceo classico, è stata l’esperienza di studio più bella della mia vita.
In che modo la tua esperienza personale ha influenzato la creazione di “Kristallia” e come ti senti riguardo alla sua ricezione come un viaggio emozionante e riflessivo?
La sua ricezione come viaggio emozionante e riflessivo è proprio ciò che volevo trasmettere, per cui, se è arrivato questo, vuol dire che ho scelto le parole giuste. La mia esperienza personale si riflette in tutti i personaggi di Kristallia. Ad esempio, il Divinatore, rappresenta un po’ la paura che il vecchio ha nei confronti del nuovo e nella nostra società di oggi, dove coesistono contemporaneamente Boomers, Gen X, Gen Z, Millenials e quant’altro, questo sentimento emerge, soprattutto nel mondo del lavoro.